Nel mondo di BELLEROFONTE: note in movimento di Sara Samorì

La felicità è come una farfalla, se la insegui non la prendi, ma se ti fermi, lei si posa su di te (Zelika)

La solitudine 31 gennaio 2012

Filed under: Senza Categoria — 1179sara @ 23:13

La solitudine

 

bisogna essere molto forti per amare la solitudine

bisogna avere buone gambe e una resistenza fuori del comune

non si deve rischiare raffreddore, influenza o mal di gola

non si devono temere rapinatori o assassini

se tocca camminare per tutto il pomeriggio o magari per tutta la sera bisogna saperlo fare senza

accorgersene

da sedersi non c’è

specie d’inverno

col vento che tira sull’erba bagnata,

non c’è proprio nessun conforto, su ciò non c’è dubbio, oltre a quello di avere davanti tutto un giorno e una notte senza doveri o limiti di qualsiasi genere.

Il sesso è un pretesto.

Per quanti siano gli incontri

non sono che momenti della solitudine

più caldo e vivo è il corpo gentile che unge di seme e se ne va, più freddo e mortale è intorno il diletto

deserto

è esso che riempie di gioia, come un vento miracoloso, non il sorriso innocente o la torbida

prepotenza di chi poi se ne va

egli si porta dietro una giovinezza enormemente giovane

e in questo è disumano, perché non lascia tracce, o meglio, lascia una sola traccia che è sempre la

stessa in tutte le stagioni.

Un ragazzo ai suoi primi amori altro non è che la fecondità del mondo.

È il mondo che così arriva con lui

appare e scompare, come una forma che muta.

Restano intatte tutte le cose, e tu potrai percorrere mezza città, non lo ritroverai più

l’atto è compiuto, la sua ripetizione è un rito.

Dunque la solitudine è ancora più grande se una folla intera attende il suo turno:

cresce infatti il numerodelle sparizioni

–  l’andarsene è fuggire –

 e il seguente incombe sul presente come un dovere, un sacrificio da compiere alla voglia di morte.

 Invecchiando, però, la stanchezza comincia a farsi sentire,

 specie nel momento in cui è appena passata l’ora di cena, e per te non è mutato niente

 allora per un soffio non urli o piangi

 e ciò sarebbe enorme se non fosse appunto solo stanchezza, e forse un po’ di fame.

Enorme, perché vorrebbe dire che il tuo desiderio di solitudine non potrebbe esser più soddisfatto,

e allora cosa ti aspetta, se ciò che non è considerato solitudine è la solitudine vera, quella che non

 puoi accettare? Non c’è cena o pranzo o soddisfazione del mondo,

 che valga una camminata senza fine per le strade povere,

dove bisogna essere disgraziati e forti, fratelli dei cani.

 

Pier Paolo Pasolini

 

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